Seguici su acebook facebook Cerca nel sito:

Le ricerche di Gerona 2005

(29-07-2018) Omega-3, una review Cochrane mette in discussione i benefici cardiovascolari. La replica di Aiipa





Aumentare l'assunzione di omega-3 non sembra ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus o la mortalità, secondo una nuova revisione Cochrane che ha consultato gli studi in tutte le lingue segnalati nei database Central, Medline e Embase (aggiornati ad aprile 2017), più i registri dei trial ClinicalTrials.gov e International Clinical Trials Registry dell'Oms (aggiornati a settembre del 2016): «Complessivamente, abbiamo esaminato 79 studi randomizzati e controllati che hanno incluso oltre 110.000 partecipanti con o senza malattia cardiovascolare. I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere consulenza per l'integrazione o un consiglio del medico di aumentare l'assunzione di acidi grassi polinsaturi omega-3 a catena lunga o di acido alfa-linolenico (ALA) oppure ad assumerli in maniera abituale o ridotta per almeno un anno» spiegaAsmaa Abdelhamid, della University of East Anglia di Norwich, Regno Unito, che ha guidato il gruppo di lavoro. Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che l'aumento di omega-3 a catena lunga fornisce poco o nessun beneficio sulla maggior parte degli esiti osservati. Hanno osservato infatti che i grassi omega-3 a catena lunga hanno avuto un effetto minimo o nullo sul rischio di morte per qualsiasi causa (8,8% nelle persone che avevano aumentato l'assunzione rispetto a 9% nei gruppi di controllo). Hanno anche rilevato che l'assunzione di più grassi omega-3 a catena lunga (tra cui EPA e DHA) probabilmente fa poca o nessuna differenza per quanto riguarda il rischio di eventi cardiovascolari, morti cardiache coronariche, eventi di coronaropatia, ictus o irregolarità cardiache. I grassi omega-3 a catena lunga hanno probabilmente ridotto i trigliceridi e il colesterolo HDL nel sangue, ma va sottolineato che, mentre la riduzione dei trigliceridi è probabilmente protettiva verso le malattie cardiache, quella del colesterolo HDL ha l'effetto opposto.

La revisione sistematica suggerisce che introdurre più ALA attraverso il cibo o gli integratori probabilmente ha un effetto minimo o nullo sulla mortalità per cause cardiovascolari. Tuttavia, assumere più ALA probabilmente riduce il rischio di irregolarità cardiache dal 3,3 al 2,6%. L'aumento di omega-3 a catena lunga o ALA probabilmente non influisce sul peso o sul grasso corporeo. «Alla luce dei dati emersi da questa revisione sarebbe appropriato rivedere le raccomandazioni ufficiali che sostengono l'assunzione di acidi grassi supplementari» concludono gli autori. Pronta la replica dell'Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari: «Si tratta di una revisione di dati pubblicati che non include alcuno studio recente e che replica un modello di analisi non privo di criticità» scrive Integratori Italia-AIIPA. «Si riferisce prevalentemente, infatti, a soggetti già portatori di malattie cardiovascolari pregresse (che sono ormai soggetti, in tutti i paesi industrializzati, ad interventi farmacologici multipli, che rendono complesso identificare l'effetto di ogni singolo principio attivo impiegato, come appunto gli omega-3). Le conclusioni tratte sono quindi di limitata rilevanza per le persone sane, che siano interessate a ridurre il proprio rischio di ammalarsi». Secondo l'associazione dei produttori, quindi, si tratterebbe di conclusioni premature: «Per avere nuove informazioni sul tema è necessario attendere i risultati dei grandi studi controllati attualmente in corso».

Cochrane Database Syst Rev. 2018. doi: 10.1002/14651858.CD003177.pub3https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30019766

Fonte: doctornews33

News

  • (30-08-2018) The electronics in fluorescent bulbs and light emitting diodes (LED), rather than ultraviolet radiation, cause increased malignant melanoma incidence in indoor office workers and tanning bed users

    Leggi tutto

  • (30-08-2018) Mitocondri e peso forma

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stroke now impacting younger patients as a result of the obesity epidemic; 4 in 10 are now aged 40-69

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Perdere peso non vuol dire perdere osso!

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Brain cholesterol: long secret life behind a barrier.

    Leggi tutto

  • (29-08-2018) Stile di vita sano? Si può, basta usare la fantasia

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Top 10 medical treatments that can make you SICKER than before you took them

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Meno ansia - C’è una associazione tra dieta e disturbi mentali?

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dietary curcumin supplementation attenuates inflammation, hepatic injury and oxidative damage in a rat model of intra-uterine growth retardation.

    Leggi tutto

  • (22-08-2018) Dopo la gravidanza - Una dieta a basso indice glicemico se serve perdere peso

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Sleep Disturbances Can Be Prospectively Observed in Patients with an Inactive Inflammatory Bowel Disease.

    Leggi tutto

  • (21-08-2018) Anche i neo-papà soffrono della depressione post partum

    Leggi tutto


In evidenza

"L'informazione presente nel sito serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente."

Per coloro che hanno problemi di salute si consiglia di consultare sempre il proprio medico curante.

Informazioni utili