(28-07-2018) Metanalisi conferma: modificare gli stili di vita previene il rischio di sviluppare diabete
Messaggi chiave
Questa metanalisi esplora la validità delle strategie di modifica degli stili di vita (LSM) per la prevenzione del diabete di tipo 2.
Un intervento di prevenzione riduce il rischio di sviluppare diabete non solo in un contesto di trial clinico, ma anche in condizioni reali.
Descrizione dello studio
Metanalisi su studi di efficacia (effectiveness test) attraverso i database PubMed, Embase, Cochrane Library e ClinicalTrials.gov. Gli articoli sono stati pubblicati tra il gennaio 1990 e aprile 2015.
Gli articoli riportavano l’efficacia di strategie LSM implementate nel mondo per la prevenzione del diabete.
Per essere considerati, gli studi dovevano essere diretti a popolazioni ad alto rischio e riportare i tassi di incidenza di diabete di tipo 2, peso e uno tra i seguenti valori: glicemia a digiuno (FBG), glucosio postprandiale (PPG) o emoglobina glicata (A1C), misurati prima e dopo l’intervento.
Criteri di esclusione comprendevano studi su minorenni, diabete gestazionale, contesti con un’incidenza di malattia sopra il 20%, sindrome metabolica, diabete di tipo 1, o efficacy test (studi di efficacia in trial clinici, quindi in condizioni ideali e non necessariamente nel mondo reale).
L’interesse primario della metanalisi era il rischio relativo di sviluppare diabete: per ottenere ciò, i ricercatori hanno estratto il numero di partecipanti che hanno sviluppato la malattia entro la fine degli studi. Misure secondarie erano le differenze di peso, FBG, PPG e A1C pre e post intervento.
In base alle strategie di intervento, i ricercatori hanno diviso gli articoli in quattro gruppi: intervento di educazione di gruppo da parte di membri della comunità , formazione di gruppo da parte di operatori sanitari, consulenza individuale da parte di operatori sanitari e formazione/consulenza erogata tramite tecnologia.
Fonte di finanziamento: Institute for Health Metrics and Evaluation. Inoltre supporto per alcuni autori dal Georgia Center for Diabetes Translation Research
Risultati principali
77 articoli hanno soddisfatto i criteri di inclusione, ma solo 63 contenevano dati completi utilizzabili nella metanalisi.
I 63 articoli fornivano informazioni su 30.524 pazienti, ma i dati disponibili riguardavano solo 17.272 di essi. L’età media era 49,7 anni (range 28,9-68,3), con 28,8% maschi e 60,8% bianchi/europei.
La maggior parte degli studi è stata condotta in Nord America (67%), seguita da Europa (19%), Oceania (11%) e Asia (3%). In media gli interventi duravano 23 settimane (range 1-130) con 18 sessioni (1-58). Il 56% degli studi è stato scritto in seguito al DPP, il Diabetes Prevention Program statunitense.
Indipendentemente dalla tipologia, chi riceveva un intervento aveva un rischio inferiore del 29% di sviluppare diabete, una perdita di 15 kg, una riduzione di FBB di 0,09 mmol/L rispetto ai partecipanti che non avevano ricevuto alcun intervento.
Perché è importante
Il diabete di tipo 2 ha fatto 4 milioni di morti nel 2017, ma modifiche nello stile di vita possono prevenire o almeno ritardare l’insorgenza di diabete di tipo 2 e le sue complicazioni.
Implementare strategie di modifica degli stili di vita non è efficace solo in un contesto di trial clinico, ma anche nel mondo reale.
L’educazione da parte di membri della comunità ha ottenuto riduzioni significative di peso nei soggetti a rischio, mostrando che il personale non medico ottiene benefici per la salute simili e a costi inferiori rispetto al personale sanitario.
Ogni chilogrammo di peso perso è stato associato a una minore incidenza di diabete, a sostegno del presupposto che la perdita di peso è importante per la prevenzione del diabete.
Conoscere le strategie di intervento più efficaci può condizionare le decisioni politiche sanitarie, soprattutto in questo periodo storico dove molti Paesi stanno intraprendendo programmi di prevenzione.
Limiti
Scarsa presenza di Paesi a basso e medio reddito, nonostante il diabete sia più oneroso in questi contesti.
Bassa rappresentanza dei gruppi etnici più suscettibili allo sviluppo di diabete.
I ricercatori hanno raggruppato gli interventi in base a due caratteristiche principali (vale a dire, chi somministrava l’intervento e in quale modalità ) e non hanno esplorato l'effetto di altre caratteristiche (per esempio incentivi di vario genere, quali i pedometri). Pertanto, interventi simili ma non identici sono stati raggruppati tra loro.
Bibliografia e riferimenti
Galaviz KI, Weber MB et al. Global Diabetes Prevention Interventions: A Systematic Review and Network Meta-analysis of the Real-World Impact on Incidence, Weight, and Glucose. Diabetes Care July 2018.doi : 10.2337/dc17-2222
Fonte: univadis.it
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