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Le ricerche di Gerona 2005

(24-07-2018) Diabete, maggiore rischio nelle donne in caso di troppo lavoro






Secondo un nuovo studio pubblicato su BMJ Open Diabetes Research & Care, le donne che lavorano per molte ore ogni settimana potrebbero essere esposte a un rischio maggiore di diabete, a differenza degli uomini. «Le donne che hanno lavorato almeno 45 ore in una settimana hanno riportato un rischio significativamente più elevato (del 63%) di sviluppare il diabete rispetto alle donne che hanno lavorato 35-40 ore a settimana. Invece, gli uomini che hanno lavorato più ore tendevano ad avere un rischio leggermente inferiore di diabete incidente, anche se questo dato non era statisticamente significativo» spiegaMahée Gilbert-Ouimet, del Centre de recherche FRQS, in Quebec, che ha diretto il gruppo di lavoro.

Lo studio ha incluso 7.065 lavoratori canadesi seguiti nel corso di 12 anni. I ricercatori hanno definito il diabete incidente come un ricovero in ospedale in cui è stata fornita una diagnosi di diabete, o due richieste di assistenza medica con una diagnosi di diabete che si siano verificati entro due anni l'una dall'altra. Le ore di lavoro settimanali sono state suddivise in quattro categorie: 15-34 ore, 25-40 ore, 41-44 ore e almeno 45 ore. Durante il follow-up, il 12,2% degli uomini e il 7,5% delle donne nello studio ha sviluppato diabete, ma solo la categoria di ore lavorative settimanali di almeno 45 ore ha mostrato un'associazione significativa con il diabete incidente.

L'effetto deleterio delle lunghe ore di lavoro osservate tra le donne di questo studio è rimasto significativo anche dopo adeguamento per caratteristiche socio-demografiche e socio-economiche, altre esposizioni legate al lavoro e condizioni di salute tra cui ipertensione, artrite e sintomi di ansia, ma è risultato leggermente attenuato dopo aggiustamenti aggiuntivi per fumo, attività fisica nel tempo libero e consumo di alcol. Limitazioni all'analisi includevano il fatto che le ore di lavoro erano misurate solo in un punto durante il follow-up a 12 anni e che non vi era alcuna distinzione tra diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2 durante la valutazione delle cartelle cliniche. Secondo gli autori gli studi futuri dovrebbero mirare a osservare più da vicino i percorsi specifici che intrecciano le ore di lavoro, i comportamenti di salute, lo stile di vita e le responsabilità familiari con il conseguente rischio di diabete, in particolare rispetto alle differenze di genere.

BMJ Open Diabetes Research & Care 2018. doi: 10.1136/bmjdrc-2017-000496https://drc.bmj.com/content/6/1/e000496

Fonte: doctornews33

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