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Le ricerche di Gerona 2005

(02-07-2018) Celiachia e disturbi del comportamento alimentare, studio conferma il legame




Secondo uno studio pubblicato su Pediatrics, esiste un'associazione tra anoressia nervosa e malattia celiaca, sia prima che dopo la diagnosi di quest'ultima. «L'associazione bidirezionale tra diagnosi di anoressia nervosa e malattia celiaca merita attenzione nella valutazione iniziale e nel follow-up di donne con queste patologie» affermaKarl Mårild, dell'Institute of Public Health a Oslo, Norvegia, e della University of Colorado, negli Stati Uniti. «Ciò è importante perché la presentazione di una di queste patologie può mimare l'altra e la diagnosi errata di una malattia provoca probabilmente morbilità prolungata e inutile».

I ricercatori hanno avuto accesso alle cartelle di reparti di patologia in Svezia per valutare 17.959 casi di malattia celiaca verificati con biopsia dell'intestino nelle donne dal 1969 al 2008 e 89.379 controlli accoppiati per sesso ed età e basati sulla popolazione. I risultati hanno mostrato un'associazione positiva tra anoressia nervosa e malattia celiaca, anche dopo aggiustamento per il livello di istruzione, le caratteristiche socioeconomiche e la presenza di diabete. Le donne che hanno presentato una positività ai marker sierologici di malattia celiaca ma non atrofia dei villi hanno avuto una probabilità ancora superiore di avere una diagnosi di anoressia nervosa prima o dopo la diagnosi di malattia celiaca. L'associazione tra le due condizioni, ipotizzano i ricercatori, potrebbe essere dovuta a una sbagliata diagnosi precedente in cui la malattia celiaca è stata scambiata per anoressia o viceversa, o a una particolare attenzione al paziente in seguito alla diagnosi di celiachia, o ancora a una suscettibilità genetica condivisa tra le due patologie.

I legami tra le due patologie sono comunque complessi, e gli autori sottolineano che il fatto di non aver considerato pazienti di sesso maschile nel loro studio costituisca una forte limitazione che porta alla cautela nell'interpretazione dei risultati. In un editoriale di accompagnamento, Neville Golden, della Stanford University School of Medicine, negli Stati Uniti, amplia l'interpretazione dello studio ponendo l'accento sulla popolarità delle diete senza glutine, adottate anche da giovani donne senza celiachia, e affermano: «L'interazione tra le diete senza glutine e i disturbi del comportamento alimentare è un problema ancora più grande. Questo importante studio affronta solo la punta di un iceberg».

Pediatrics 2017. doi: 10.1542/peds.2016-4367http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2017/03/30/peds.2016-4367

Pediatrics 2017. doi: 10.1542/peds.2017-0545http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2017/03/30/peds.2017-0545

Fonte: doctornews33

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